News

Articolo sull'Emodialiasi domiciliare

Articolo della rivista Più Salute e Benessere in cui si parla di Fresenius Medical Care

Emodialiasi domiciliare: una visione sul futuro della nefrologia

Nel numero di maggio della rivista Più Salute e Benessere è stato pubblicato l’articolo “Emodialiasi domiciliare: una visione sul futuro della nefrologia” in cui si parla di Fresenius Medical Care che opera in collaborazione con i sistemi sanitari per fornire terapie innovative e personalizzate per il trattamento dell’insufficienza renale cronica.

L’articolo riporta che “Fresenius Medical Care è il più importante gruppo mondiale nella produzione di dispositivi medici e servizi per il trattamento dell’insufficienza renale cronica. In Italia ha sede a Palazzo Pignano (Cremona) e a Napoli, dove avviene il coordinamento delle attività dei centri dialisi gestiti da NephroCare, piattaforma che offre terapie renali sostitutive seguendo in Italia oltre 2.800 pazienti in dialisi cronica, con uno staff di circa 600 addetti tra medici, personale infermieristico, ausiliario e amministrativo.”

Viene inoltre raccontata la storia dell’emodialisi domiciliare che “ha vissuto fasi alterne. Dalle prime esperienze degli anni Sessanta a oggi è avvenuta una rivoluzione copernicana che ha portato a sviluppare apparecchiature sempre più maneggevoli, coinvolgendo paziente e caregiver nel processo di cura. Una educazione terapeutica sulla gestione della propria terapia che nel tempo forma un paziente esperto meno fagocitato dalla malattia.”

[…]

“Dagli anni 2000 c’è stata una rinnovata attenzione per questo approccio sulla scia del forte sviluppo, in paesi come gli Stati Uniti, di apparecchi nati per ripensare la dialisi domiciliare. Una tendenza motivata da fattori di tipo logistico- economico e culturali. Da qui l’evolversi di apparecchiature idonee alla emodialisi domiciliari come NxStage di Fresenius, una macchina innovativa che ha il vantaggio di essere poco ingombrante (pesa circa 30 chili), facile nella manutenzione e nella gestione - chiarisce la dottoressa Brunati. È un sistema dialitico che comporta il consumo di una quantità minore di dialisato che viene fornito al paziente con un flusso basso per garantire un’alta saturazione di tossine uremiche all’uscita dal filtro: le sedute di dialisi sono più brevi (in genere 2 ore) ma vanno ripetute più frequentemente. Parliamo, quindi, di una dialisi breve e frequente che dà un miglior controllo dell’accumulo di acqua nell’organismo, ma anche una migliore depurazione rispetto ad una emodialisi tradizionale”.

Clicca qui per leggere tutto l’articolo