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Correlazione tra Malattia Renale Cronica e Malattie Cardiovascolari

Diabete, Ipertensione, Fosforo: Malattia Renale e Cardiovascolare sono legate a doppio filo

Correlazione tra Malattia Renale Cronica e Malattie Cardiovascolari: quali sono le cause

L’Insufficienza Renale Cronica (IRC) colpisce una parte consistente della popolazione e, sin dalle sue fasi iniziali, è associata ad un aumento del rischio cardiovascolare. Numerosi studi recenti hanno dimostrato l'esistenza di una correlazione tra Malattia Renale Cronica e Malattie Cardiovascolari e molte ricerche hanno indagato sulla causa di questo collegamento.

E’ già stato ampiamente dimostrato che la presenza di un danno ai reni, anche di modesta entità – ad esempio una lieve riduzione del filtrato glomerulare o la sola presenza di microalbuminuria - va considerato di per sè una condizione predittiva di aumento del rischio di eventi cardiovascolari.

Perché la malattia renale è correlata a quella cardiovascolare?

Gli scienziati stanno ancora indagando sulle cause di questo legame, potrebbero essere legate alla condivisione di meccanismi patogenetici ma anche alla capacità dei fattori renali e di quelli cardiovascolari di “influenzarsi” a vicenda.

In particolare la presenza di fattori di rischio associati alle malattie renali, come ipertensione, eccesso di fosforo nel sangue ed infiammazione, può mettere a rischio il sistema cardiovascolare.

Di certo, come hanno evidenziato gli esperti nel corso di un recente convegno di Cardionefrologia:

  • la sindrome cardiorenale di tipo II interessa il 20-40% dei pazienti con scompenso cardiaco,
  • l’insufficienza renale è presente nel 45-63% dei soggetti con insufficienza cardiaca.

I rischi

Dunque, con il progressivo esaurirsi della funzione renale il rischio cardiovascolare aumenta.

Chi soffre di malattie renali ha 1020 volte più probabilità di avere un infarto. Non solo: se il danno renale è causato dal  diabete il rischio può essere ancora più alto perché il diabete interessa sia il cuore che i vasi sanguigni.

La presenza “nascosta” del fosforo in molti alimenti e bibite, in particolare, è stata oggetto di recenti studi. Per questa ragione, chi soffre di una malattia renale deve seguire con grande accuratezza le indicazioni relative all'alimentazione anche con lo scopo di limitare l'assunzione di fosforo che può mettere a rischio la l’integrità dell’apparato cardiovascolare.

Cosa fare

E' indubbio che, alla luce di questi dati, è estremamente importante affrontare un percorso di monitoraggio clinico e di prevenzione nei pazienti che scoprono di avere una Insufficienza Renale Cronica, anche nelle fasi precoci di evoluzione della nefropatia. Tuttavia spesso ciò non accade, anche perché il paziente può scoprire di avere un danno renale quando è già ad uno stadio avanzato.

E', quindi, indispensabile formare opportunamente i Medici di Medicina Generale su quali siano i campanelli d'allarme che non vanno sottovalutati e devono spingere il paziente verso un consulto con lo specialista Nefrologo. Al tempo stesso vanno sviluppati programmi per una gestione integrata e multidisciplinare della patologia renale, per limitare il più possibile i danni a carico del sistema cardiovascolare grazie a cambiamenti nello stile di vita e nell'alimentazione, e all’utilizzo di farmaci cardioprotettivi.

 

Fonti

http://www.sisalombardia.it/sisa_novitaletteratura_200911/PTA5_2_Nefropatia_rischio_cardiovascolare.pdf

https://kidney.org.au/